Interventi di Protezione Civile: chiarimenti e manifestazione di disponibilità a sostegno delle popolazioni colpite da calamita’ naturali

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Nell’ultima delegazione regionale tenutasi a Roma presso il CNA PPC in data 12/01/2017, è stato affrontato il problema della partecipazione degli Architetti nelle aree terremotate del Centro Italia. Nella migliore tradizione burocratica del nostro Paese, anche questo importante momento di partecipazione è stato sottoposto  a regole, sottoregole e adempimenti che hanno limitato e limitano ogni libera iniziativa a sostegno delle popolazioni colpite dal sisma, creando ritardi nella ricostruzione e nelle azioni di risposta agli eventi.

Dopo la fase di chiusura protezionistica della Protezione Civile che riservava ai soli tecnici in possesso di corsi di formazione specifica erogati dalla Protezione Civile (a pagamento!) la compilazione delle schede AedES (*),   risulta   che ad oggi la partecipazione di tutti i tecnici è libera e volontaria ma con una serie di limitazioni e sembrerebbe con le seguenti regole d’ingaggio (**):

  • Spese di viaggio e logistiche a carico dei volontari;
  • Permanenza nei luoghi colpiti da calamità naturali, non oltre 15 gg;
  • Indennità giornaliera per max 15 gg – euro 25,00/giorno;
  • Responsabilità individuale del professionista che firma lo stato di agibilità o di inagibilità’ degli immobili;
  • Impossibilità di assumere incarichi professionali per i fabbricati oggetto di verifica.

(*) Ordinanza n. 10 del 19 dicembre 2016 recante “Disposizioni concernenti i rilievi di agibilità post sismica conseguenti agli eventi sismici che hanno colpito il territorio delle Regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo a partire dal giorno 24 agosto 2016”.

(**) I dati soprariportati sono stati raccolti dagli interventi dei delegati in sede di Delegazione regionale.

Come al solito ci sembra esista una confusione sostanziale tra la preziosa attività di volontariato e la risposta operativa dei tecnici nella fase post-evento attraverso squadre di professionisti (Architetti, Ingegneri, Geometri, Periti e Geologi) che dovendo svolgere attività prettamente professionali, si trovano ad essere catapultati nel mondo del volontariato e quindi ad essere poco utilizzati per le attività di rilevamento del danno e per la valutazione di idoneità statica degli edifici colpiti.

Stante quanto sopra, mi sembra del tutto fuorviante che i nostri Architetti si rapportino con un sistema “mortificante” che vuole prestazioni professionali camuffate da atti di volontariato con enormi responsabilità individuali che attengono solo alle prestazioni professionali remunerate, con l’effetto di disperdere l’apporto prezioso del patrimonio tecnico del nostro Paese e di derogare ai principi di efficienza e buon andamento della pubblica amministrazione.

Il nostro Ordine, ha quindi proposto, nella seduta del 12 u.s. al Dipartimento Protezione Civile del CNA di avanzare una specifica richiesta al Ministero dell’interno per la formazione di Strutture Speciali di Supporto Tecnico per le Calamità Naturali (SS_ST_CN) da inquadrarsi a tutti gli effetti come ausiliari della protezione civile e pertanto con regolare contratto di lavoro a tempo determinato per costruire un reale sistema di pronto intervento basato su una rete di tecnici in grado di far fronte alle diverse emergenze in maniera immediata e continua senza lasciare le popolazioni colpite nell’incertezza delle attività di volontariato che se anche lodevole ed importante, certamente non numericamente sufficiente a svolgere quelle decine di migliaia di attività proprie della professione (schede di rilevamento, certificati di agibilità che attestino lo stato dell’immobile, ecc…..) che richiedono tempi certi e non discontinui. Si chiarisce che il ritardo della compilazione delle schede AedES, provoca a caduta il fermo della ricostruzione e tutta una serie di ritardi che gravano sulle azioni di sostegno alle popolazioni.

Nonostante il nostro disappunto su come si affrontano i problemi seri nel nostro paese, non possiamo rimanere inérti rispetto alle continue emergenze che sta affrontando il Centro Italia, non ultime quelle del 18 u.s., che stanno mettendo a dura prova le popolazioni colpite e a cui noi, non possiamo far mancare il nostro sostegno, pertanto invitiamo quanti fossero interessati a partecipare alle attività di pronto intervento e di sostegno post-evento di trasmetterci la loro adesione con tutti i dati identificativi  ed i recapiti telefonici, da trasmettere attraverso il CNA PPC, alla Protezione Civile Nazionale che provvederà ad autorizzare la  loro partecipazione.

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